2° TROFEO SANTA VENERINA
1^ PROVA DEL GRAND PRIX PROVINCIALE DI CORSA SENIOR-MASTER 2016
Il diario della corsa
di Remigio Di Benedetto
A Santa Venerina “apre i battenti” il Grand Prix Provinciale di Corsa Senior Master 2016.
L’A.S.D. Freelance Atletic Zafferana ci regala in una bella giornata di “quasi primavera” una manifestazione gradevole, ben organizzata, per giovani, giovanissimi e… meno giovani.
Alle 8 con puntualità estrema, cominciano i preparativi per la gara e inizia anche il salotto tra gli atleti in attesa della proprio turno di gara. C’è posto per tutti nell’ampia piazza Roma che ospita gli oltre 230 partecipanti tra grandi e piccoli, al Trofeo Santa Venerina.
Facciamo qualche giro di prova sul percorso per riscaldare i nostri muscoli, con l’amico Santi Caniglia da Scordia, redivivo, al suo rientro dopo 457 giorni di assenza dalle gare per qualche “problemino” fisico in fase di risoluzione. Lo ritroviamo con piacere a competere con tutti noi. Per completare il rientro dei “Santi” qui a Santa Venerina c’è anche Santo Vazzano, anche lui assente dalle gare da un po’ di tempo.
Dopo avere preso confidenza con il percorso ci andiamo a schierare sotto il gonfiabile, dove poco dopo le nove e un quarto, Michelangelo Granata con la sicurezza di un vero pistolero e la precisione di un “killer a salve”, impugna l’arma, esclama lo “scontato ai vostri posti” e spara, si parte.
La batteria “contiene” donne a volontà di tutte le età e maschietti con età minima 60 anni. Rappresento la “gioventù maschile” della batteria e mi porto nelle primissime posizioni. Santi Caniglia (Atletica Scordia) mi fa compagnia e a noi si agganciano Angela Scavo (Freelance Atl. Zafferana) ed Elena Volpe (Virtus Acireale) che per età potrebbero essere le nostri nipoti ma con le quali ci confrontiamo con piacere. Dopo cinquanta metri una doppia svolta, prima a destra poi a sinistra, ci porta in via Archimede. C’è il rifornimento di benzina, ma noi abbiamo fatto già il “pieno” di fette biscottate e marmellata stamattina prima di partire, non abbiamo problemi e proseguiamo oltre. Si svolta in via Mazzini e la cosa si fa seria: la strada sale, prima lievemente poi più ripidamente. Dopo 100 metri siamo in cima alla salita, con un cambio di direzione di 90° a destra, inizia la discesa, troviamo il basolato, tanto “per cambiare” sconnesso, e scendiamo rapidamente e ripidamente. In fondo alla discesa si svolta a sinistra e dopo pochissimo usciamo “allo scoperto” in piazza Roma. La voce della bella speaker, Cristina Petralia, segnala il mio passaggio in compagnia di Santi. Subito dietro di noi c’è Angela e più indietro già attardata, Elena. Secondo passaggio dalla pompa di benzina, ma noi siamo dei “diesel” e andiamo oltre. Santi in questo suo splendido rientro mi segue come un’ombra, “finché posso” mi dice in corsa. Al secondo passaggio sotto il gonfiabile abbiamo perso la compagnia di Elena e anche Angela ha iniziato a perdere terreno. Terzo giro: perdo la compagnia anche di Santi che cede nettamente soprattutto nella salita. Mi ritrovo solo, fortunatamente ho la temporanea compagnia di qualche doppiato, prima fra tutte Anna Maria Irrera che procede con buona volontà secondo le proprie forze, su questo impegnativo percorso. Via via supero altri amici, Francesco Scarcipino, Giuseppe Ventura e Antonino Strano, sempre impegnato a rincorrere il suo “fratellino” Salvatore, poco più giovane di lui. Sono al quarto giro, ho un angelo custode di cui ignoro il nome, che fa da battistrada alla batteria; “viaggia” su una motoretta non proprio nuovissima, ho il cervello annebbiato dalla fatica ma mi sembra un poco “scassatella”. Se mai ce ne fosse bisogno comunque controlla che io non sbagli percorso. Sono all’ultimo giro, penso che nessuno possa “rientrare” su di me, sono tranquillo, ma la salita è faticosa tanto quanto lo è stata al primo giro, anzi forse di più. La lunga discesa segna la fine del mio sforzo più acuto, giungo in piazza Roma, Cristina segnala con professionalità il mio arrivo e sotto il gonfiabile la T.D.S. “notaio” tecnologico della corsa, registra il primo passaggio all’arrivo per questa batteria. Michelangelo sul “papiro” fa altrettanto. Alle mie spalle, la vincitrice del Trofeo Santa Venerina al femminile è Angela Scavo davanti a Elena Volpe e Santa Saitta (Atletica Fortitudo Catania).
Archiviata la prima batteria, si passa ai giovani “maschietti” della seconda. 103 partecipanti si contendono il trofeo Santa Venerina, ma già al primo passaggio dal traguardo si stringe la cerchia dei possibili vincitori. I giovanissimi Luca Stagno (Etna Atletica S. Pietro Clarenza) e Gianluca Bruno (Atletica Misterbianco) tirano il gruppo; alle loro spalle Giuseppe Pulvirenti (Virtus Acireale) quarantenne di “lusso”, cerca di rimanergli agganciato. Tutti gli altri inseguono. Luca conduce la gara per tre giri, al quarto passaggio Gianluca cambia marcia e progressivamente stacca il suo avversario diretto. Al termine dei sette giri, Gianluca Bruno vince con 10 secondi di vantaggio su Luca Stagno. Pulvirenti fino all’ultimo cerca di contendere la piazza d’onore a Luca ed è ottimo terzo a 13 secondi dal vincitore.
Il Trofeo Santa Venerina prosegue dopo lo “show” degli adulti, con tante altre batterie: dai cadetti, ai ragazzi, fino agli esordienti la cui età si conta sulle dita di una mano, un vero spettacolo, anzi il “vero spettacolo”.
Esaurite le competizioni e ritirato il pacco gara, anzi la “bustina” gara, si passa alla premiazione dei migliori: coppe, medaglie, graditissime bottiglie di vino e mandarinetto, il tutto tra applausi e foto.
Grazie alla Freelance Atletic Zafferana e a tutti coloro che hanno collaborato all’ottima riuscita della manifestazione, giudici, vigili urbani, cronometristi e volontari.
Pensierino finale: Il percorso comprendeva per la prima batteria 40 svolte e per la seconda 56 che obiettivamente facevano “girare la testa”, se poi vi “scolate” (chi lo ha avuto) pure il vino e il mandarinetto…